Home / Ambiente e Sicurezza Alimentare / Alghe rosse per abbattere le emissioni di metano negli allevamenti bovini: l’idea dei ricercatori americani

Alghe rosse per abbattere le emissioni di metano negli allevamenti bovini: l’idea dei ricercatori americani

I gas serra sono una delle principali cause del cambiamento climatico.

L’iPcc (intergovernmental Panel on climate change), il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, stima che attualmente le attività associate alla gestione del suolo e delle foreste, all’agricoltura e all’allevamento (AFoLU) sono responsabili di circa il 23 % del totale delle emissioni.

Il bestiame, in particolare, rilascia grandi quantità di gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) principalmente a seguito dei processi di digestione e di decomposizione del letame.

Pertanto, come molti studi evidenziano, per ridurre il riscaldamento globale è necessario ridurre il consumo di carne nella nostra dieta.

Tuttavia un recente studio condotto da ricercatori dell’Università della California, pubblicato sulla rivista  PLOS ONE, affronta la criticità sotto un profilo diverso, puntando sulla ricerca di strategie alternative atte garantire la sostenibilità della produzione della carne bovina.

I ricercatori del team californiano hanno verificato l’effetto dell’integrazione dei foraggi con alghe rosse sulle emissioni di metano negli allevamenti intensivi. Le alghe rosse agiscono inibendo specifici enzimi ruminali che controllano i processi fermentativi responsabili della produzione di metano.

In particolare lo studio è stato condotto su un gruppo di 21 bovini da carne che nel corso di 5 mesi hanno ricevuto un’alimentazione integrata con piccole dosi di alghe rosse. I risultati dello studio hanno evidenziato una sorprendente riduzione di emissioni di metano (sino all’80 %), senza incidere inoltre in alcun modo  sui parametri relativi all’incremento ponderale del bestiame ed alle caratteristiche organolettiche delle carni.

Si tratta di risultati iniziali ma decisamente incoraggianti per il settore produttivo agro alimentare.

 

Skip to content