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C’è una nuova legge per l’etichettatura Anche le mozzarelle di bufala «schedate»

A gestione informatica tutti i dati della filiera bufalina Chianese: «Passo avanti nella lotta alle contraffazioni»

NAPOLI – La nuova legge sull’etichettatura dei prodotti alimentari è stata approvata da poco e già fioccano i primi commenti. «Un passo importante nella lotta alle contraffazioni»: così la pensa il presidente del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop, Luigi Chianese. «È un provvedimento – prosegue il presidente – che rafforza la tutela del marchio Dop, in particolare quello della mozzarella di bufala campana, l’unica mozzarella che ha già una carta d’identità chiara e trasparente per il consumatore, tanto che la legge non introduce ulteriori vincoli per il nostro prodotto. La legge invece dà le armi giuste per contrastare ogni tentativo di falsificazione ed è un segnale di grande civiltà del nostro Paese».

«Ora – prosegue Chianese – chiediamo che sia garantito effettivamente il rafforzamento del sistema delle sanzioni che la vigilanza sia capillare a tutela del vero Made in Italy, anche per evitare di vedere proliferare in giro per il mondo mozzarelle di ogni tipo spacciate per bufala, pure se fatte in Australia, come è capitato».

Nell’ottica di garantire una sempre più efficace e completa tutela dei consumatori, il consorzio, d’intesa con il Ministero delle politiche agricole e alimentari, ha realizzato un progetto per la gestione informatica di tutti i dati della filiera bufalina: ogni caseificio ha ricevuto in dotazione un kit per inserire tutte le informazioni sul prodotto. «Partendo da una singola mozzarella – spiega il presidente Chianese – potremo d’ora in avanti risalire a tutte le fasi di lavorazione, fino a conoscere in tempo reale la provenienza del latte con cui è stata realizzata. Appena il progetto entrerà a regime, sarà possibile anche per i consumatori consultare via web la storia della mozzarella che hanno appena acquistato, ovviamente solo se è mozzarella di bufala campana Dop».

Redazione online
19 gennaio 2011

link articolo: corrieredelmezzogiorno

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