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Diossina: in Campania i controlli non si sono mai fermati

Nel 2008 sono stati effettuati più di 1500 campioni, i piani di campionamento continuano anche nel 2009.

fan2014885[2]Nel mese di Marzo 2008, attraverso campionamenti di latte e prodotti derivati del latte, fu rilevata la contaminazione da diossine nelle mozzarelle di bufala prodotte in Campania. In questo caso, come in altri precedenti, i cittadini hanno ricevuto informazioni contrastanti sia sul livello di pericolosità delle diossine sia sui controlli effettuati presso i caseifici e gli allevamenti coinvolti.
Quali provvedimenti sono stati adottati?

Durante il 2008 in Regione Campania sono stati realizzati ben quattro piani ufficiali di campionamento per la ricerca di diossina nel nostro territorio: due di essi sono piani nazionali, come il PNR (Piano Nazionale Residui, che si occupa della ricerca di sostanza indesiderate e/o contaminanti negli alimenti di origine animale) e il PNAA (Piano Nazionale Alimentazione Animale, che si occupa della ricerca di sostanze indesiderate e/o contaminanti negli alimenti destinati agli animali); gli altri due sono piani elaborati direttamente dalla Regione Campania: la Legge Regionale 3/2005 (che si occupa della tutela della bufala mediterranea) e il Piano Regionale di Sorveglianza, dedicato esclusivamente alla ricerca della diossina, confermando uno strettissimo rapporto di collaborazione tra il Servizio Veterinario Regionale e l’ARPA Campania.
I risultati del Piano di controlli ufficiali per la ricerca delle diossine nelle mozzarelle di bufala hanno evidenziato che il “problema diossina” esiste in modo circoscritto e comunque in misura ridotta rispetto a qualche anno fa, quando i riflettori dei mass-media, della comunità nazionale e internazionale, erano puntati sulla Regione Campania, attirati dall’emergenza “rifiuti urbani”.
Grazie all’impegno profuso da tutti i soggetti coinvolti nella predisposizione ed attuazione dei diversi Piani (Ministero, Regione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno e di Brescia, Istituto Superiore di Sanità, Centro di referenza nazionale per le diossine di Teramo, Servizi Veterinari delle Aziende Sanitarie della Campania) è stato scongiurato il pericolo dell’applicazione della “clausola di salvaguardia” nei confronti dell’Italia da parte della Commissione Europea, che a fine Marzo 2008, chiese all’Italia di garantire, nel più breve tempo possibile, la Mozzarella di Bufala Campana priva di contaminazione da diossina. E’ nato così un piano straordinario di campionamento, denominato Piano UE, il quinto piano per la ricerca di diossina nella nostra regione.
Il Piano UE è stato elaborato dal Settore Veterinario della Regione Campania, Istituto Superiore di Sanità e l’allora Ministero della Salute. Il “più breve tempo possibile” richiesto dalla Comunità Europea si è tradotto nel campionamento di latte bufalino in 239 caseifici CEE, nei primi 15 giorni del mese di Aprile 2008, un tempo brevissimo. Nel periodo Aprile-Dicembre 2008 sono stati controllati 1295 allevamenti da latte (bufale, bovine da latte e ovicaprini), di questi 104 sono risultati positivi a diossina.
Degli allevamenti risultati positivi nel 2008, la maggior parte è riuscita nel tempo a far scendere al di sotto dei limiti di legge la contaminazione da diossina della propria produzione lattifera attraverso il cambio di alimentazione, ovvero, gli allevatori rifornendosi di alimenti sicuramente privi di diossina, nell’arco di qualche mese sono riusciti a far decontaminare i propri animali. I prelievi ufficiali di controllo del latte effettuatati dai medici veterinari delle AASSLL e le analisi condotte dai laboratori ufficiali hanno verificato la diminuzione dei livelli di contaminazione fino al rientro nei livelli previsti dalle severe norme comunitarie.
Per ogni allevamento positivo a diossina, il Piano di controllo dell’UE ha previsto controlli analitici, oltre che nelle matrici biologiche (latte ed alimento zootecnico), anche nell’ambiente (suolo), all’interno di un buffer (cerchio) di 3 Km di raggio incentrato sugli allevamenti con presenza di diossina nel latte superiore ai limiti di legge. Le analisi eseguite sui campioni di suolo, effettuati dall’ARPA Campania, hanno evidenziato soltanto in un caso il superamento del limite normativo di riferimento. Inoltre, una precisa localizzazione geografica delle diverse positività ha evidenziato che la distribuzione del fenomeno risulta essere compreso, per la maggior parte, tra due corsi d’acqua: la sponda sinistra del Volturno e la sponda destra dei Regi Lagni, su una superficie di circa 500 kmq.
Grazie a questa operazione di controllo, effettuata in tempi rapidissimi, si sono ottenuti i seguenti risultati:
1 – L’isolamento degli allevamenti a rischio diossina con il sequestro cautelativo;
2 – L’identificazione dell’area “problema” contaminata dalla diossina;
3 – La garanzia sul fatto che tutto il latte di bufala campano commercializzato in ambito nazionale ed internazionale è in regola con le norme sulla diossina;
4 – La certezza che tutti i prodotti derivati dal latte di bufala campano commercializzati in ambito nazionale ed internazionale sono in regola con le norme sulla diossina.

Qual è la situazione odierna?
Alla data del 1 aprile 2009 sono rimasti 15 allevamenti ancora positivi per diossina. Tutto il latte posto sotto sequestro in tutti gli allevamenti coinvolti nel periodo dell’emergenza è stato raccolto ed avviato alla termodistruzione interamente a spese della regione Campania. In conclusione, oggi, tutti i nostri prodotti lattiero caseari, mozzarella di bufala campana inclusa, possono essere commercializzati liberamente sul mercato internazionale, senza sottostare a rafforzamenti di controlli alle frontiere degli altri Paesi.

Giuseppe Lucibelli
ASL NA3 SUD

Stefania Cavallo
ORSA

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