Sintesi. In regione Campania la correlazione tra roghi incontrollati di rifiuti e Sicurezza Alimentare è stata evidenziata sin dal 2009 allorquando si individuarono i roghi come origine più probabile della contaminazione da diossine durante l’emergenza del 2008. In quel periodo la distribuzione delle aziende zootecniche contaminate mostrava un singolare accostamento tra aziende non conformi ed aziende conformi. Le indagini svolte evidenziarono da un lato delle cattive pratiche agronomiche, dall’altro la vicinanza dei campi coltivati a foraggio ai i siti dove si verificavano roghi incontrollati di rifiuti. In seguito a tale evidenza prese il via un’attività di sorveglianza da parte dell’Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (ORSA). Sono state elaborate istruzioni operative per le Aziende Sanitarie Locali (AASSLL) che prevedono la realizzazione di aree di rispetto (Buffer) entro le quali effettuare ispezioni e se necessario, campioni.
Inizialmente le informazioni sui roghi si ottenevano esclusivamente dai media; a partire dal 2013 è stato attivato un flusso informativo con il comando Regionale dei Vigili del Fuoco (VVFF) che prevede l’invio delle comunicazioni relative ai roghi incontrollati di rifiuti all’ORSA. Successivamente in collaborazione con l’Università Parthenope, è stato elaborato un modello di dispersione dei fumi, denominato Smoke Tracer, che elabora un pennacchio di diffusione dei fumi del rogo; ciò consente di indirizzare al meglio le ispezioni effettuate dal personale ASL.
Le ispezioni dell’ASL spesso hanno indicato la mancanza di terreni adibiti a coltivazioni per alimentazione umana nel raggio di 500 metri dal rogo, mentre sono state numerose le ispezioni effettuate presso le aziende zootecniche. Soltanto in pochi casi l’ASL ha ritenuto necessario effettuare campioni e tutti esiti analitici sono risultati conformi.