Le specie di Leishmania che infettano i rettili appartengono alla sottoclasse Sauroleishmania, come L. tarentolae, tipica dei gechi, e L. adleri, tipica delle lucertole. I principali vettori sono flebotomi: nelle nostre zone S. minuta e P. perniciosus. Pur essendo di solito specie-specifica, è possibile che una specie tipica dei rettili infetti transitoriamente i mammiferi o viceversa.
I rettili possono quindi agire come serbatoio di leishmanie patogene in aree dove l’ospite primario non è presente o dove i diversi ospiti convivono. Infatti, è stato rilevato che S. minuta può pungere, e contagiare, anche il cane e l’uomo. Per contro, la possibilità di L. tarentolae di trasmettersi ai cani può creare interferenze con i test diagnostici per false positività.
Un interessante lavoro frutto di una collaborazione tra l’Università di Medicina Veterinaria di Bari e l’Università la Sapienza di Roma , pubblicato sulla rivista Parasites &Vectors, suggerisce che l’ identificazione di L. tarentolae e L. infantum nei vettori S. minuta e P. perniciosus ne indichi la convivenza negli stessi ambienti, con il rischio di una potenziale sovrapposizione nei vertebrati.
L’interazione tra L. tarentolae e L.infantum necessita pertanto di ulteriori investigazioni sia nei vettori che negli ospiti vertebrati per poter comprendere le potenziali implicazioni nella diagnosi e nel controllo della leishmaniosi canina nelle aree endemiche.