Uno degli effetti visibili provocati dalla globalizzazione e dai cambiamenti climatici è la diffusione di piante e animali spesso non graditi: tra questi figurano anche le zanzare.
Dopo la zanzara tigre (Aedes albopictus) e la zanzara coreana (Aedes koreicus), è comparsa in Italia anche la zanzara giapponese (Aedes japonicus japonicus). La sua presenza è stata segnalata per la prima volta in Friuli Venezia Giulia nel 2011 dall’entomologo austriaco Bernhard Seidel nel corso di un monitoraggio volto a valutare la sua espansione dall’Austria verso le zone limitrofe.
Il ricercatore ha inviato alcune larve al Laboratorio di parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, che ha confermato l’identificazione dell’insetto a livello biomolecolare.
Oggi questa specie proveniente da sud est asiatico è presente in maniera diffusa nelle regioni dell’Italia nord orientale, il timore è che possa diffondersi in altre zone della penisola data la facile adattabilità al clima moderato europeo.
La zanzara giapponese è considerata la terza specie più invasiva tra le zanzare ed è nella top 100 delle specie più invasive del mondo (ISSG 2009)
La biologia della “giapponese” è simile alle altre due specie di Aedes qui citate ma di dimensioni maggiori. Sono insetti diurni, molesti, pungono l’uomo e depongono uova resistenti al freddo invernale.
Secondo gli esperti questi insetti possono essere potenziali vettori di alcune malattie che colpiscono l’uomo quali : Dengue, Chikungunya, West Nile Virus disease. Pertanto, al fine di arginare la diffusione di tali insetti è utile conoscere e adottare opportune misure di contenimento.
L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie ha pubblicato un interessante opuscolo con regole semplici per prevenire e evitare la diffusione della zanzara giapponese.