Home / Ambiente e Sicurezza Alimentare / CAMBIAMENTI CLIMATICI: la zootecnia sotto accusa

CAMBIAMENTI CLIMATICI: la zootecnia sotto accusa

Il settore zootecnico è da diverso tempo sotto accusa: fortemente attenzionato dalle associazioni animaliste, che trovano ampia audience in trasmissioni televisive e inchieste giornalistiche. Le criticità in questo settore certo non mancano, ma l’approccio è molto spesso ideologico e poco favorevole ad un giusto confronto.

Oggi inoltre le critiche non sono più rivolte esclusivamente agli allevamenti di natura intensiva ma anche a quelli della zootecnia biologica alla quale si attribuisce un ruolo di responsabilità  nell’emissione dei gas serra, di cui è ormai da tempo acclarato il contributo al riscaldamento globale e quindi ai cambiamenti climatici.

Tale considerazione è stata di recente sostenuta in un position paper intitolato “Allevamento intensivo e allevamento biologico” dell’Associazione medici per l’ambiente – ISDE Italia che, tra le diverse critiche rivolte alla zootecnia intera, ha rilevato come questa sia da considerare responsabile dell’emissione del 5-7% dei gas serra complessivamente prodotti (ISPRA, 2018) nel nostro Paese, a fronte del 14,5% globale (FAO, 2019).

Ma come può spesso accadere, la mera esposizione di dati numerici o percentuali, se non adeguatamente contestualizzati e correttamente interpretati, può non rappresentare fedelmente la poliedricità di fenomeni complessi come quello relativo al comparto delle produzioni agro-alimentari di cui la zootecnia è una componente fondamentale. Il tema è dunque più complesso di come appare.

Per approfondire è possibile cliccare sul link all’articolo scientifico del Dr. Perrone pubblicato su: “La Settimana Veterinaria”.

Skip to content