La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l’emendamento alla Legge omonima per il 2022, che sancisce il divieto di allevamento, riproduzione in cattività e uccisione di visoni, volpi, procioni, cincillà e animali di qualsiasi specie utilizzati per ricavarne pelliccia.
Come in molti altri Paesi in Europa, dal prossimo 1° gennaio 2022 anche in Italia sarà vietato allevare animali da pelliccia. Tale decisione è stata presa sia a tutela del benessere animale che come misura anti-Covid così da evitare la diffusione del virus e/o l’eventuale comparsa di nuove varianti.
L’emendamento permetterà altresì di salvare i visoni riproduttori ad oggi presenti negli ultimi cinque allevamenti in funzione fra Lombardia, Emilia-Romagna e Abruzzo, dove per tutto l’anno in corso, l’attività è stata sospesa su disposizione del Ministro della Salute per prevenire la diffusione di Covid da e verso gli animali.
La misura consentirà in deroga agli allevamenti di mantenere gli animali già presenti nelle strutture non oltre il 30 giugno 2022 con lo stanziamento di 3 milioni di euro per il 2022 di indennizzo per gli allevatori.
“I tempi sono più che giusti per mettere fine a questa catena. C’è da augurarsi che gli allevatori utilizzino questi bonus e non chiedano ulteriori proroghe”, come sostenuto dal presidente dell’Ente nazionale protezione animali Carla Rocchi. Il mercato delle pellicce è ancora sviluppato e i timori purtroppo non sono infondati.