L’attenzione dei consumatori è sempre più rivolta verso un sano stile di vita con scelte alimentari salutari, che possano contribuire a migliorare il benessere psico-fisico e a ridurre il rischio o ritardare l’insorgenza di malattie. Alimentarsi in maniera corretta ha, infatti, un duplice obiettivo: coprire i fabbisogni energetici di macro e micronutrienti e prevenire/ridurre l’insorgenza di alcune patologie cronico-degenerative, che sono divenute più frequenti proprio in corrispondenza all’adozione di nuovi modelli alimentari ricchi di calorie e poveri di fibre.
Le scienze dell’alimentazione e delle tecnologie alimentari si sono attivate per l’identificazione e lo sviluppo di una nuova categoria di prodotti alimentari innovativi i quali, abbinati ad uno stile di vita sano, possano dare un contributo concreto a salute e benessere: i “functional foods”.
Non esiste una definizione legale di alimento funzionale né a livello europeo né a livello nazionale. Secondo l’azione concertata della Commissione sulla scienza degli alimenti funzionali in Europa che ha lavorato al progetto Fufose (Funcional Food Science in Europe):
può essere definito funzionale un alimento che ha un effetto benefico su una o più funzioni nell’organismo, al di là degli effetti nutritivi, in modo rilevante per il miglioramento dello stato di salute e benessere e/o per ridurre il rischio di malattia, consumato come parte di un regime alimentare normale. Non è una pillola, una capsula o qualsiasi forma di integratore alimentare. (EUROPEAN COMMISSION – European Research Area -Food, Agriculture & Fisheries & Biotechnology Food)
Funzionale può essere un alimento integrale naturale, un alimento a cui è stato aggiunto o eliminato un componente con mezzi tecnologici o biotecnologici, un alimento in cui è stata modificata la natura o la biodisponibilità di uno o più componenti o una combinazione di queste condizioni. Gli alimenti funzionali sono caratterizzati da effetti addizionali dovuti alla presenza di componenti, generalmente non-nutrienti, che interagiscono più o meno selettivamente con una o più funzioni fisiologiche dell’organismo (biomodulazione).
Sempre per una carenza normativa, la dicitura “alimento funzionale” in Europa non compare sugli imballaggi degli alimenti in commercio, a differenza del Giappone, patria degli alimenti funzionali, dove esiste addirittura un logo che identifica i Foshu (Foods for Specified Health Use), riconosciuti legalmente anche come Tokutei Hokenyo Shokuhin che vengono approvati dal Ministero della Salute e del Welfare giapponese. In Europa l’unico passo avanti in materia legislativa in tale ambito è stato fatto nel 2006 con l’approvazione del Regolamento CE n.1924/2006 concernente le indicazioni nutrizionali e sulla salute relative ai prodotti alimentari. Il provvedimento è stato emanato con l’intento di armonizzare le differenti legislazioni nei singoli Stati membri e regolamentare l’utilizzo delle indicazioni nutrizionali e sulla salute riportate in etichetta degli alimenti “health claims”, nonché nelle pubblicità e propagande degli stessi. Ciò garantisce la libera circolazione delle merci all’interno della comunità europea, evita condizioni di concorrenza diseguali e tutela il consumatore da informazioni mendaci o fuorvianti che possono indurlo a compiere scelte sbagliate durante l’atto d’acquisto o a intraprendere scelte nutrizionali contrarie ai pareri scientifici in materia. (Di Pasquale J., 2009).
L’EFSA ha il compito di valutare l’attendibilità scientifica delle nuove richieste di autorizzazione per indicazioni funzionali sulla salute e per indicazioni riguardanti la riduzione del rischio di malattia .
Molti alimenti funzionali sono già sul mercato, ad es. yogurt arricchiti con probiotici, bevande vitaminizzate o probiotiche, uova o latte arricchiti di acidi grassi essenziali omega-3, cereali arricchiti in acido folico, ecc. Molti altri saranno sviluppati grazie alla ricerca nel campo dell’innovazione alimentare, impegnata nell’identificazione di alimenti ed ingredienti funzionali capaci di aumentare l’accettabilità da parte dei consumatori per gli alimenti funzionali. Si stima che nel 2050 metà degli alimenti in commercio rientreranno tra quelli funzionali.
Riferimenti bibliografici
Di Pasquale Jorgelina Giugno 2009, “Consumi alimentari e innovazione: gli alimenti funzionali”; http://www.agriregionieuropa.univpm.it/pdf.php?id_articolo=475;
EUROPEAN COMMISSION – European Research Area -Food, Agriculture & Fisheries & Biotechnology Food ” Functional Foods”; ftp://ftp.cordis.europa.eu/pub/fp7/kbbe/docs/functional-foods_en.pdf;
Dott.ssa Eloise Peirce
ORSA