L’antimicrobico-resistenza (AMR) rappresenta, ad oggi, una delle più gravi minacce per la salute umana causando un elevato numero di decessi in tutto il mondo, con relative gravi conseguenze oltre che sulla salute umana, anche sulla sostenibilità dei sistemi sanitari, sulla salute degli animali, sui sistemi di produzione alimentare e sull’ambiente. Per quanto gli antibiotici restino il trattamento di elezione per le infezioni batteriche potenzialmente fatali, i livelli di prescrizione inappropriati e l’uso eccessivo di tali presidi farmacologici hanno portato nel tempo alla comparsa del fenomeno di resistenza, responsabile dell’attuale emergenza globale.
Nel contesto europeo, che riporta n. 33.000 decessi l’anno per AMR, ben 11.000 sono registrati in Italia (dato che nel 2050 potrebbe salire a 450.000) con un impatto economico per il Servizio Sanitario Nazionale di circa 1,3 miliardi di euro/anno.
Si stima che entro il 2050 la resistenza agli antibiotici potrebbe diventare più letale del cancro con un numero di vittime superiore a 10 milioni di perdite l’anno.
Si comprende bene che, in assenza di interventi radicali che possano portare ad un cambiamento reale nei fattori che contribuiscono al fenomeno e al suo permanere, l’AMR rappresenta una minaccia a lungo termine. Per questo motivo si è reso necessario stilare un piano di intervento che mettesse a punto le strategie da implementare per il contrasto alla AMR. A tal fine in Italia è stato pubblicato un Piano Nazionale di Contrasto all’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) con una prima edizione nel 2017 -2020 (prolungato al 2021 causa COVID) e con l’aggiornamento 2022-2025.
Per promuovere politiche ancora più forti dedicate allo studio del fenomeno e ai modi per affrontarlo nasce l’Osservatorio Nazionale sull’Antimicrobico Resistenza (ONsAR), sotto la Presidenza di Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene alla Cattolica di Roma, presentato a Roma il 18 aprile scorso.
Il peso attuale dei dati e le allarmanti proiezioni sul futuro rendono infatti necessario un cambio di paradigma che veda coinvolti più attori con diverse competenze al fine delineare strategie e proposte operative su base multidisciplinare e multitarget.
L’Osservatorio si propone un duplice intento: da un lato la sistematizzazione dei dati relativi alle infezioni correlate all’assistenza e all’antimicrobico-resistenza, dall’altro l’utilizzo di questi dati per analizzare in modo oggettivo la situazione nel nostro Paese e fornire indicazioni, raccomandazioni e linee guida sanitarie ai decisori politici basate sulle evidenze scientifiche, e iniziative di comunicazione, educative e di sensibilizzazione, utili a modificare comportamenti impropri della popolazione e del personale sanitario.
La struttura si avvale di un Comitato Tecnico Scientifico, che prevede la presenza sia di esperti afferenti a diverse branche di area sanitaria, fra cui Aldo Grasselli, che statistici, economisti e biologi, oltre che giornalisti qualificati ed esperti di comunicazione. Compito del Comitato sarà quello di guidare e indirizzare le attività dell’Osservatorio, tanto dal punto di vista scientifico quanto comunicativo e divulgativo.
“Non basta avere piani nazionali contro l’antibiotico resistenza”, ha spiegato Ricciardi, ”devono essere realizzati. Questo Osservatorio nasce per aiutare, a livello centrale e a livello regionale, a realizzare questi Piani”.
Fonte : FVM notizie 18/04/2023