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Uova contaminate con Lasalocid: nuova allerta Europea

E’ stata rinvenuta presenza, in dosi ben oltre la soglia consentita, di Lasalocid (antibiotico – coccidiostatico) nelle uova in vendita nei supermercati di alcuni paesi dell’U.E.: Polonia, Germania e Paesi Bassi.

In Polonia i richiami hanno interessato oltre quattro milioni di uova – tutte contaminate dal Lasalocid. Analoghi richiami alimentari si sono registrati anche in Olanda e in Germania.

In Germania sono state altresì ritirate 73.000 uova olandesi dagli scaffali dei supermercati per contaminazione da fipronil, insetticida già oggetto lo scorso anno di un Piano Straordinario  a tutela della sicurezza alimentare anche in Italia.

Il Ministero dell’Agricoltura della Bassa Sassonia ha affermato che il lotto di uova contaminate proveniva da una fattoria biologica nei Paesi Bassi, ed ha sottolineato che non vi era  alcun pericolo per la salute umana.

In realtà si tratta di un farmaco pericoloso per la salute umana, dotato di elevata tossicità e potenziale causa di tumori, infarti e malformazioni.

La somministrazione di tale sostanza attraverso i mangimi è vietata per le galline produttrici di uova ed i casi di positività riscontrati in Polonia sono stati attribuiti dai servizi veterinari polacchi ad un’ erronea somministrazione di mangimi da ingrasso (per i quali la presenza del farmaco è consentita) a galline ovaiole.

Secondo un rapporto della Soil Association, la maggiore organizzazione inglese che si occupa di agricoltura biologica, il 20% del pollame e il 10% delle uova presenti sul mercato europeo, conterrebbero tracce dell’antibiotico “Lasalocid”.

Attualmente la questione sarebbe circoscritta e il nostro Paese non risulterebbe tra quelli segnalati.  Tuttavia non si ha la certezza assoluta che le uova in Italia siano del tutto prive di questa sostanza.

A tal fine il Ministero della Salute ha previsto di prorogare il  Programma di monitoraggio per il Fipronl su uova di gallina in guscio e ovoprodotti in ingresso da Paesi dell’Unione europea sino al 30 giugno 2019 e di estendere i controlli anche al Lasalocid (nota DGSAF 1501 del 22/01/2019).

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