Il Focal Point EFSA italiano ha pubblicato la traduzione italiana delle “Best Practice” per comunicatori di crisi alimentari “How to communicate during food or feed safety incidents”.
Le raccomandazioni riportate sul documento sono indirizzate a chi ha il compito comunicare (direttamente o indirettamente) con il pubblico esterno durante un incidente o una crisi legata alla sicurezza di alimenti o mangimi.
Sono destinate in particolare al le organizzazioni degli Stati membri dell’UE responsabili della valutazione e/o gestione della sicurezza alimentare e dei mangimi, ma sono valide anche per altre organizzazioni pubbliche.
Il termine “crisi” definisce, in questo caso, un evento che minaccia di avere importanti e durevoli ripercussioni negative sulla reputazione, la situazione finanziaria o le prospettive future di un’organizzazione.
Durante una crisi, la posta in gioco è estremamente alta – avverte EFSA – e una risposta comunicativa sbagliata può rappresentare un grave rischio per l’organizzazione.
Tuttavia, adottando opportune decisioni, una crisi può addirittura comportare un vantaggio per l’organizzazione e trasformarsi in opportunità.
Si riportano di seguito I sei principi-guida dell’attività di comunicazione efficace durante un incidente alimentare :
• Assumete il controllo della comunicazione in merito alla situazione, anche se i fatti sono ancora incerti. Questo contribuirà a prevenire la diffusione di informazioni false o inesatte.
• Comunicate con rapidità e regolarità a tutela della salute umana.
• Individuate i soggetti a cui dovete comunicare e le modalità attraverso cui raggiungerli.
• Siate chiari e trasparenti.
• Non sottovalutate mai il possibile impatto dell’incidente.
• Collaborazione – ricordate che le crisi non si fermano ai confini internazionali.
In allegato la pubblicazione rende disponibile anche un kit di strumenti pratici per la comunicazione (modelli, checklist, ecc.) elaborato dall’EFSA, in consultazione con la rete degli esperti di comunicazione (Communications Experts Network – CEN) .
Fonte : Ministero della Salute – rischio alimentare