Secondo un recente rapporto, dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sulla cancerogenicità delle carni rosse e di quelle trasformate, sono emerse delle conclusioni che ci aiutano a comprendere le cause, i fattori di rischio ed i meccanismi di insorgenza del cancro. Questi Studi, riconfermano, che le carni rosse lavorate possono essere più rischiose rispetto a quelle non lavorate e che, comunque, l’aumento del rischio è sempre in relazione alla quantità di assunzione delle carni e, soprattutto, ai processi di combustione che portano alla formazione del benzopirene e degli idrocarburi policiclici aromatici, alcune tra le sostanze responsabili dell’effetto cancerogeno della carne nonchè ai processi di salatura, affumicatura, essicazione e aggiunta di conservanti chimici . Il consiglio, come è sempre stato detto da esperti del settore, è quello di non eccedere con le quantità e di prediligere la dieta mediterranea – ricca in cereali, legumi, ortaggi e frutta – e comunque non superare mai il consumo di cinquecento grammi di carne alla settimana.
Fonte: IL fatto alimentare