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La gestione dell’emergenza diossina in Campania: il Piano Unione Europea-Ministero

Tratto da “IV Workshop di Epidemiologia Veterinaria – Epivet 2008″

In Campania il monitoraggio della diossina nel latte e derivati è affidato a piani nazionali (PNR e PNAA) e regionali, tra i quali la Legge Regionale 3/2005. I campionamenti effettuati nei caseifici a partire da settembre 2007 evidenziarono la comparsa di alcune non conformità. Questo avviò, da una parte, le procedure di sequestro delle partite contaminate, dall’altra l’inizio delle indagini di approfondimento. L’Assessorato Regionale alla Sanità e il Ministero della Salute definirono un programma di controllo ufficiale (PIANO UE) presso gli stabilimenti di trasformazione del latte.
Le diverse fasi del piano hanno previsto prelievi di latte di massa in caseificio e successivamente negli allevamenti. Ciascun campione di latte prelevato al caseificio proveniva da un pool di massimo 4 aziende. In circa quindici giorni sono stati testati tutti i caseifici bufalini a bollo CE ai sensi del Regolamento CE 853/2004 della Regione Campania.
Nel caso di pool non conforme si è proceduto all’esame analitico presso i singoli allevamenti componenti il campione e, una volta individuati i reali Non Conformi (NC), si è realizzato un buffer di 3 km intorno a ciascuna azienda prelevando campioni di latte da tutte le aziende bovine, bufaline e ovicaprine ivi ricadenti. Il flusso di dati dalla periferia ai laboratori e viceversa è stato organizzato dall’Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare (ORSA).
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